L'olio extravergine d'oliva possiede antiossidanti
naturali come i polifenoli idrofili i cui effetti benefici sulla
nostra salute sono noti da diversi anni, come, ad esempio, l'abbassamento del
livello di colesterolo LDL. Gli antiossidanti presenti negli oli
di semi invece sono tocoferoli e fitosteroli. Entrambe queste classi di
composti tuttavia non hanno proprietà antiossidanti comparabili
con quelle dei polifenoli idrofili. Inoltre è necessario considerare
che l'extravergine ha anch'esso una buona dotazione di tocoferoli e che la gran parte dei 200-300 mg contenuti
nella spremuta d'olive sono vitamina E, i cui effetti antinvecchiamento
sono noti. Per quanto riguarda l'apporto energetico, invece, i grassi sono
tutti uguali quindi sia l'olio di oliva che quello di semi forniscono
le stesse calorie (9 kcal/grammo); non è corretto dunque ritenere
l'olio di semi più "leggero". L'olio extravergine d'oliva
è l'unico digeribile al 100%.
L'olio d'oliva è uno dei migliori per le fritture, anche se certamente
più costoso. A differenza di quello di semi, resiste a
temperature molto elevate senza bruciare e quindi senza produrre
composti tossici. La pubblicità oggi insiste molto sugli oli di
semi per fare fritture "leggere" sebbene questo termine è riferito più
che altro all'assorbimento dell'olio nel prodotto e non alle sue
caratteristiche nutrizionali e salutari.
L'olio
extravergine d'oliva è quello ottenuto unicamente mediante procedimenti
meccanici (ossia spremitura delle olive) e ha un'acidità massima
dello 0,8%; mentre l'olio d'oliva deriva da una miscela di olio
raffinato (ottenuto con procedimenti chimici) e olio vergine o extravergine
e ha un'acidità massima dell'1%. Va da sé che il miglior olio è
quello extravergine.
I moderni sistemi di estrazione a centrifugazione o a percolazione,
se ben gestiti, possono produrre oli di migliore qualità rispetto
ai sistemi tradizionali. In merito ricordiamo che per la produzione
degli oli extravergini d'oliva DOP è ammesso solo il tipo di lavorazione
moderno.
La torbidità è un fenomeno naturale negli oli di oliva che non sono
stati sottoposti a filtraggio e con il tempo tende a ridursi. Sul
fondo del contenitore si forma un deposito di morchia che si consiglia
di eliminare con un travaso. Va detto che con il filtraggio l'olio
ha un aspetto limpido ma si perdono parte dei polifenoli normalmente
presenti.
L'acidità dell'olio non è percepibile al gusto ma si può determinare solo
con apposita analisi in laboratorio perciò non influisce sul suo
sapore. Al contrario di quanto si crede, la sensazione di "pizzicore"
(piccante) e di amaro è una caratteristica positiva dell'olio poiché
indica la presenza di sostanze antiossidanti (polifenoli e tocoferoli)
che agiscono contro l'invecchiamento cellulare del nostro organismo.
Ad ogni modo, con il tempo l'olio tende a perdere le caratteristiche
di fruttato e amaro per evidenziare la nota di dolce. Al di la
delle caratteristiche, la scelta di un olio più o meno amaro è
dettato dai gusti personali.
No. Il peso specifico dell'olio a 15 °C è di 0,915-0,919 (kg/m3). Pertanto,
un litro di olio ha un peso di 915-919 g.
L'olio di oliva teme gli odori, la luce ed il calore, pertanto è buona
norma conservare il prodotto in luoghi freschi ed asciutti, al riparo
dalla luce diretta e dall'aria. I migliori contenitori sono quelli in acciaio inossidabile e in vetro scuro.
Sono da evitare invece i contenitori in materiale sintetico perché trasmettono
facilmente il loro odore all'olio. E' preferibile, inoltre, che la
forma dei contenitori abbia il fondo più stretto della parte centrale,
come pure la bocca. Questo per ridurre la superficie di contatto
rispettivamente con le morchie e l'aria.
Un
olio va preferibilmente consumato entro 12-15 mesi poiché dopo
tale periodo inizia a perdere le principali caratteristiche organolettici
come sapore e aroma; tuttavia, soprattutto se l'olio deriva da cultivar
caratterizzate da elevato contenuto in polifenoli, la raccolta
è stata eseguita nel periodo ottimale e la conservazione viene
fatta correttamente, l'olio può mantenere elevate caratteristiche
qualitative anche per più di un anno e mezzo.
Il riconoscimento D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) è
attribuito dalla Comunità Europea a quegli oli che sono stati prodotti
in determinate zone e con particolari cultivar rispettando un disciplinare
di produzione, per questo garantiscono standard qualitativi elevati.